Così come per gli esseri umani, anche per gli animali la carriera sportiva termina presto: che fine fanno i cavalli da corsa a fine carriera?
Così come per gli esseri umani, anche per gli animali impiegati nelle attività sportive la carriera termina presto. Una volta superata una certa età, o quando le prestazioni fisiche iniziano a calare, anche gli animali vanno in pensione. Ad esempio, i cavalli (animale sinonimo di velocità, ampiamente sfruttato per le competizioni sportive), che fine fanno una volta giunti a fine carriera?

È una domanda lecita e in tanti pensano che gli animali vadano incontro a una brutta fine. In realtà, esiste un piano esatto, programmato dal Ministero dell’Agricoltura e della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), per accompagnare i cavalli a un nuova serena vita. Si tratta di un importante progetto di tutela degli animali che offre percorsi personalizzati, coinvolgendo tante figure dell’ambiente equestre.
Cavalli da corsa a fine carriera, il progetto del FISE e del MASAF per un percorso etico
Quello che le istituzioni hanno messo in piedi è un percorso mirato per poter offrire agli animali un percorso etico, tutelando i loro diritti, e accompagnandoli a una nuova serena vita. Come funziona questo progetto di recupero? Vengono recuperati cavalli che sono stati impiegati per le corse, così come quelli da galoppo, i quali, una volta giunti a fine carriera vengono accolti in apposite strutture.
Certi cavalli, di particolare razze, anche in tarda età vengono impiegati nel mondo dello sport, cambiando categoria: ad esempio, dalle corse alcuni passano al dressage, oppure nelle partite di polo, altri invece si prestano per la pet therapy per fornire aiuto a bambini o alle persone affette da disturbi psichici. Spesso, i cavalli, così come altri animali, raggiungono le fattorie didattiche, molte educative per i più piccoli.

A Roma c’è il Galoppatoio di Villa Borghese, sostenuto dai fondi del bilancio FISE 2024 e da quelli del Ministero dell’Agricoltura. Tali strutture, presenti in tutto il paese e sempre più diffuse sul territorio, accorrono in aiuto degli animali, per evitare abbandoni, uccisioni, macellazioni e altre pratiche illegali. L’Italia, in tale contesto, diventa un esempio per l’intera Europa.
Italia all’avanguardia per la tutela degli animali: punto di riferimento dell’Europa
Si tratta di progetti abbastanza nuovi e ancora da sperimentare, ma in pochi anni stanno progredendo sempre di più, portando risultati decisamente positivi. L’Italia è all’avanguardia nella tutela dei diritti animali e si pone come punto di riferimento e modello per il resto d’Europa. Nonostante tutto, sussistono ancora numerosi problemi che andrebbero superati al più presto.

Occorre puntare su un personale sempre più qualificato, coinvolgendo formatori, veterinari, psicologi animali e centri specializzati, per poter garantire un supporto concreto ed efficiente per tutti gli animali. Inoltre, tali centri specializzati devono collaborare in sinergia con i centri sportivi e con le scuderie private. Uomini e animali in collaborazione per un futuro migliore per tutti. È il percorso giusto da seguire.