Il nuovo Codice della Strada è entrato in scena solo pochi mesi fa, ora subisce già la prima modifica del nuovo corso: la regola da conoscere.
È entrato in scena soltanto pochi mesi fa, il 14 dicembre scorso, il nuovo Codice della Strada, tra l’altro sollevando una miriade di polemiche per via dell’inasprimento delle sanzioni, ed ora, a distanza di soli cinque mesi, ecco già la prima importante modifica, che riguarda una regola importantissima. Sorpresa tra gli automobilisti per i nuovi criteri relativi alla guida.

Lo scorso 11 aprile, il Ministero degli Interni e il Ministero della Salute hanno concordato la modifica da applicare al nuovo Codice della Strada, coinvolgendo le Forze dell’Ordine in merito ai controlli effettuati in strada. Tra le normative che hanno fatto più scalpore, ci sono quelle relative allo stato di alterazione alla guida. Ora, le regole cambiano nuovamente. Cosa succede?
Nuove regole relative allo stato di alterazione alla guida: la modifica al Codice della Strada
Come sappiamo, dallo scorso dicembre sono state introdotte nuove sanzioni per chi guida in stato psicofisico alterato. Non sono cambiati i limiti di assunzione di alcol, né le quantità di utilizzo di stupefacenti, ma sono soltanto state inasprite le sanzioni previste, con aumento triplicato delle multe, sospensione della patente da una settimana fino a tre mesi. Condanna in caso di incidente grave ed ergastolo della patente.
Tuttavia, a generare forti critiche sono state le normative riguardanti i testi antidroga, talmente avanzati e serrati da rilevare tracce di sostanze stupefacenti anche giorni dopo l’assunzione, ma non solo, perché i test risultano positivi a contatto con sostanze contenute all’interno di alcuni farmaci. Tali condizioni hanno sollevato polemiche e scatenato l’ira di associazioni e movimenti antiproibizionisti.

Le polemiche sono state talmente accese che hanno costretto i Ministeri a rivedere alcune regole della strada, chiamando in causa un nuovo diritto. Se nel Codice della Strada di dicembre la riforma aveva eliminato la frase “stato di alterazione psicofisica”, di fatto condannando un automobilista anche giorni dopo l’assunzione di stupefacenti, nonostante uno stato psicofisico normale alla guida, se trovato positivo al test, ora la normativa è stata rivista.
Codice della Strada: normativa rivista per l’utilizzo degli stupefacenti e dei test antidroga
Dunque, gli esperti di diritto hanno provveduto a modificare la regola del Codice della Strada, relativa allo stato psicofisico del guidatore. Adesso, per accertare l’infrazione, occorre dimostrare lo stato psicofisico alterato dell’automobilista, quindi le sostanze stupefacenti devono produrre ancora gli effetti sull’organismo. Eventuali tracce rimaste e rilevate dagli apparecchi antidroga, non sono più presi in considerazione.
Dunque, nel regolamento, ecco che magicamente riappare la frase “stato di alterazione psicofisica durante la guida” che era stata eliminata nel precedente provvedimento. Tuttavia, rispetto agli anni passati, lo stato di alterazione non deve più essere dimostrato dal medico, ma lo possono certificare le stesse Forze dell’Ordine chiamate a vigilare sulle strade, sottoponendo il guidatore al test salivare.

In caso di positività, si deve prelevare un campione di saliva per poi esaminarlo in laboratorio per confermare la positività o la falsa positività. In laboratorio si devono rintracciare nella saliva o nel sangue i metaboliti inattivi di sostanze stupefacenti, senza i quali non si può dimostrare lo stato di intossicazione della persona e non si può incriminare e sanzionare il guidatore.
A proposito di metaboliti, attivati anche dall’assunzione di alcuni farmaci, come oppioidi e psicofarmaci, per non essere incriminati basta dimostrare di seguire alcune terapie mediche. Insomma, la nuova regola comporta un maggiore diritto agli automobilisti.